AFRICA > KENYA > PARCHI > PARCO NAZIONALE DI AMBOSELI
KMQ. 392 - APERTO NELL'APRILE 1948 Altitudine: m. 1155; provincia Rift Valley è situato lungo il confine tanzaniano, a nord-ovest del monte Kilimanjaro
Amboseli è un vero e proprio festival della natura africana. Uno spazio che si adagia sotto la maestosa imponenza del Kilimanjaro, una terra sulla quale lo sguardo spazia cogliendo una meraviglia dopo l'altra.
Il movimento dei tantissimi animali che popolano il Parco è praticamente senza sosta. Ebbene questi colori, gli animali, il panorama compongono una scenografia degna di un colossal. Ci sono tre strade per Amboseli. Se partite da Nairobi conviene procedere verso Namanga sul confine tanzaniano e quindi procedere verso il Parco dopo aver girato verso Est (240 chilometri).
Amboseli è diventato parco nel 1977. Nel 1906 il governo coloniale aveva creato la "Southern Masai Game Riserve" in un'area che non includeva soltanto Amboseli ma tutte le terre da qui fino al Masai Mara.
L'idea ispiratrice di quel progetto era di offrire un riparo agli elefanti la cui sopravvivenza era stata messa a rischio dai cacciatori d'avorio. Nel 1948 Amboseli fu dichiarato riserva, riconoscendo al popolo Masai il diritto a restare all'interno del territorio.
Nel 1970 il presidente Kenyatta fu convinto a ridurre l'area all'odierna dimensione. Rimaneva però la questione delle risorse idriche di cui necessitavano i Masai per abbeverare il proprio bestiame. Così si decise di istituire alcune zone protette dove era vietato l'accesso ai Masai. Questi, per vendicarsi, cominciarono ad uccidere i rinoceronti, abbandonandone le carcasse e anche i loro preziosi corni. Alla fine furono riservate ai Masai alcuni pozzi d'acqua.
Oggi il popolo Masai convive pacificamente con la "wildlife" della zona. Anche se il problema idrico è sempre il principale motivo di preoccupazione. E' il loro bestiame che, quando è assetato, invade il territorio distruggendo la fragile vegetazione. Né è un problema secondario quello degli elefanti e della loro opera devastatrice contro gli alberi di piccolo fusto, dovuta alla salinizzazione d'alcune sorgenti d'acqua.
Del resto senza acqua non ci sarebbe il Parco così bisogna accettare certi svantaggi. Così senza la collaborazione con i Masai non ci sarebbe il Parco e quindi vanno accettati anche i danni provocati dal loro bestiame. Infine senza turisti non ci sarebbe il Parco, così è giusto capire che questa massa di persone, i loro veicoli, le loro ruote sono essenziali a mantenere questo che uno dei "più affascinanti rifugi per animali del mondo".
Ad Amboseli rischierete di consumare tutta la vostra riserva di rullini fotografici o di videocassette per le vostre telecamere. E' facile avvistare animali di ogni genere e tipo. E anche quando, per esempio, vi mancasse il leone, i minibus sono tutti collegati tra loro con delle piccole radio, quindi ad un semplice "roger" eccolo là "re simba", impegnato a cibarsi con i resti di una zebra, per nulla imbarazzato dal fatto di avere di fronte un vero plotone di turisti armati di teleobiettivi, intenti a fissare nella loro memoria "digitale" il sogno di un'avventura che tutti avrebbero voluto vivere in ben altra solitudine.
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LA PIANTINA DEL PARCO
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