AFRICA > KENYA > MALINDI
Questa città apparentemente tranquilla non ha avuto per niente un passato monotono infatti con sconcertante alternanza
e’ stata scenario di drammi e fortune degne delle più avvincenti saghe letterarie.
Le sue origini sono abbastanza incerte anche se e’ probabile che risalgano al IX secolo. E’ comunque confermato da
ritrovamenti di porcellana che fù abitata dagli arabi nel tredicesimo secolo.
Più tardi nella prima metà del quindicesimo secolo vi approdarono i cinesi e nel 1492 fu la volta del navigatore portoghese
Vasco De Gama al quale dopo l’ostile accoglienza ricevuta a Mombasa, Malindi parve un’oasi di pace e tranquillità.
A quel tempo Malindi era una città cinta da mura di pietra corallina che vantava una popolazione di seimila abitanti e per
quasi tutto il sedicesimo secolo i traffici mercantili con i portoghesi,gli arabi e gli indiani la resero una delle città
più ricche e fiorenti della costa.
Nel 1598 entra in scena la terribile figura del pirata turco Mirale Bey che assedia Malindi fino a quando le truppe Portoghesi
riescono a ricacciarlo indietro.
Il peggio sembra passato ma e’ solo un’illusione.
Ben presto giungono da sud della costa gli echi delle imprese degli Zimba, una tribù di cannibali che era stata capace di
mettere Mombasa a ferro e fuoco.
In un battibaleno piombarono su Malindi e fu solo grazie alle forze unite di Portoghesi e tribù locali che i terribili
Zimba vennero sconfitti e ricacciati indietro.
Nel 1539 i Portoghesi spostarono le loro basi a Mombasa dando inizio alla costruzione di Fort Jesus: da allora incominciò
il lento e inarrestabile declino di Malindi.
La città andò sempre più a perdere consistenza, nel 1634 era già un terzo di come era stata in origine. Ventotto anni piu’
tardi fù invasa dagli arabi Omani allettati dalla sua posizione strategicamente perfetta per il controllo della costa.
Circa duecento anni dopo, il missionario Ludwing Krapf diede uno scoraggiante resoconto: Malindi era diventata una città semi
abbandonata e inghiottita dalla vegetazione.
Nonostante il suo declino commerciale Malindi era ancora molto ricca in prodotti agricoli tanto che nel 1861 il Sultano di
Zanzibar diede ordine di ricostruirla e vi mandò un rappresentante dell’Imperial British East Africa Company a controllare
le sue proprietà.
Verso l’inizio del secolo si tento’ nell’area intorno a Malindi la coltivazione estensiva dell’albero della gomma ma a causa
del crollo dei prezzi di mercato dovuto alla crescente concorrenza di altri paesi produttori, questo progetto venne ben
presto abbandonato.
Solo negli anni 30 arrivarono i primi residenti Europei, tra questi Mr. Brady che costruì il Palm Beach Hotel l’odierno Blu
Marlin, e il comandante Lawford che costruì l’omonimo albergo.
Durante la guerra, nel 1940, Malindi venne bombardata da due biplani Italiani e anche se fortunatamente solo una minima
parte di bombe esplose.
Terminata la seconda guerra mondiale, Malindi cominciò a diventare un luogo di villeggiatura per i country farmers del nord
e più tardi nel 1960 esplose definitivamente come località balneare. Oggi Malindi vive un momento di espansione economica e turistica.
Pur mantenendo immutato il suo fascino di “villaggio dei pescatori” offre innumerevoli scelte alberghiere ad alto livello
ristoranti internazionali e tutti i servizi di una meta turistica famosa. La bellezza naturale della costa, le molte spiagge
e baie bordate di palme, l’ideale clima tropicale e la magia dell’ Oceano Indiano ne fanno il luogo ideale per una vacanza da sogno.
LUOGHI DI INTERESSE STORICO
Le Pillar Tombs, tra citta’ e pontile:
Il monumento si trova in prossimità della moschea di Juma ed e’ di discreto interesse architettonico. La più alta delle due
tombe risale al principio del xv secolo.
Pare che in quei tempi gli schiavi venissero venduti di fronte alla moschea.
La Cappella Portoghese: estremità sud del porto
Costruita dai Portoghesi per seppellire due marinai.
Originalmente le pareti interne erano decorate con dipinti che purtroppo recentemente sono stati coperti con una mano di
vernice bianca.
E’ stata visitata da San Francesco Xavier nel 1542.
Vasco De Gama Cross: accesso da Mnarani Road.
Situato nel punto più a Sud della baia di Malindi e’ uno dei più vecchi monumenti europei rimasti in Africa.
Originariamente costruito da Vasco de Gama fuori dal palazzo dello sceicco venne in seguito rimosso e spostato nella presente
posizione dai monaci nel corso del XVI secolo.
Gedi: Situato a 19 km a sud di Malindi le rovine di Gedi sono quanto rimane di una citta’ araba costruita nel tardo tredicesimo
secolo e abbandonata in seguito ad un attacco dei Galla o per carenza d’acqua. La parte visibile della citta’ risale quasi tutta
al XV secolo e a quel tempo la sua popolazione doveva aggirarsi sulle 2500 unità . La leggenda dice che la citta’ sia abitata
da fantasmi tanto che il comandante Lawford usava offrire un week-end per due nel suo albergo a chi avesse osato passare una
notte da solo a Gedi.
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