AFRICA > KENYA > PARCO MARINO
Le coste tropico equatoriali hanno da sempre evocato immagini avventurose e romantiche: storie di pirati, di tesori, di terre
vergini ancora da esplorare…al “clou” si arrivava di solito su una spiaggia deserta con la sabbia bianchissima che scricchiola
sotto ai piedi , il cielo color cobalto interrotto all’orizzonte da qualche nuvoletta, acque cristalline che nascondono bellezze
infinite.
La realtà stranamente non delude. Una barca con il fondo di vetro, da cui potrete godere una paronamica delle meraviglie che questo
mondo sommerso vi riserva, vi porterà sulla barriera. Qui armatevi di maschera, pinne e boccaglio e apprestatevi ad un incontro più
ravvicinato.
Ci sono voluti migliaia di anni per costruire la barriera corallina. E’ formata infatti dal guscio calcareo di un’infinita quantità
di piccoli polipi la cui luminescenza fa assumere al corallo differenti colori. L’incredibile varietà di forme delle roccie calcaree
vi stupirà sicuramente: ci sono grossi funghi a forma di ombrello, enormi ventagli ricamati delicatamente, e persino strani ammassi a
forma di cervello. Quello che affascina di più è l’indaffarato mondo che vive tra i coralli; migliaia di pesci nascono, si nutrono, si
riproducono, cercano protezione nella barriera: anemoni, alghe , spugne, ricci , stelle marine, conchiglie, pesci minuscoli e pesci può grossi, tutti vivono in perfetto equilibrio armonico.
La sopravvivenza del sistema è garantita dall’equilibrio biologico di ogni specie: se ad esempio si rimuovesse un certo numero di
stelle marine , che si nutrono di ricci questi, diventando più numerosi, metterebbero in pericolo la sopravvivenza dei coralli, loro
principale fonte di nutrimento, Come si può vedere il meccanismo è molto delicato.
Nel 1968 gran parte della costa keniota è stata adibita a Parco Marino. In queste aere protette si sta cercando di salvare
l’equilibrio della barriera con speciali provvedimenti contro l’inquinamento marino e la pesca indiscriminata.
Uno dei problemi più grossi che il personale dei vari parchi ha dovuto affrontare negli ultimi anni è stato infatti l’incredibile
fame di souvenir dei turisti che molto spesso non si rendono conto che una conchiglia, un pezzo di corallo, una stella marina
non sono solo un pezzo da collezione ma organismi che svolgono una parte all’interno del sistema che senza di loro crollerebbe.
Pesanti multe vengono quindi assegnate a chi viene trovato in possesso di qualsiasi souvenir marino, e le guardie del parco
sono molto intransigenti in materia.
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